La cibernetica ha fornito importanti concetti agli studi sulla complessità, primo fra tutti il feedback, o retroazione. I fenomeni non sono isolati, ma provocano reazioni su altri fenomeni, che a loro volta influiscono sui primi. Dalla causalità lineare (A è causa di B) si passa ad una causalità circolare (A causa B che reagisce con C su A). Quindi i valori di A, capaci di modificare B e C, vengono modificati da C in un processo continuo.
La retroazione genera processi di crescita o di cambiamento partendo da formule molto semplici, dove però gli elementi si influenzano l'un l'altro. Le formule di Mandelbrot o di Julia fatte girare su un computer generano il magico mondo dei frattali, con procedure ricorsive che si ritrovano nella crescita delle piante, nelle nuvole, nei fiocchi di neve.
Le teorie dei giochi studiano i comportamenti di due o più soggetti in competizione o cooperazione. La teoria delle catastrofi studia i momenti di discontinuità in un processo. Queste teorie si sono sviluppate con il crescere della potenza e della velocità di calcolo, e sono usate nella creazione di algoritmi di simulazione.
La complessità richiede un modo diverso di pensare. Non ci si può più limitare alla foglia, senza vederla come parte di un albero, e senza vedere l'albero come parte di una foresta. La foglia cresce in un certo modo perché fa parte di un certo albero, ma anche perché reagisce all'ambiente, al sole, alla pioggia, agli uccelli, agli insetti.
Una visione sistemica non si limita agli eventi, ma cerca di vederne le strutture sottostanti. Anche se gli eventi sono numerosi e diversi, le strutture sono poche e ricorrenti, e le stesse strutture stanno alla base di eventi del tutto diversi. La struttura del comportamento di chi fa una dieta dimagrante è la stessa di un'azienda che vuole aumentare i profitti. La struttura del conflitto fra marito e moglie è la stessa se il conflitto avviene fra nazioni o fra due aziende in concorrenza diretta.
Reagire agli eventi, curare i sintomi, restare in superficie, oppure cercare di vedere le strutture sottostanti, di capire da dove viene il problema? Questa è la sfida del pensiero sistemico.
La retroazione non può prescindere dal sistema (o almeno dal modello matematico) cui si applica.
RispondiEliminaQuindi, secondo me, ci vuole tanto lo studio delle proprietà del sistema quanto lo studio della sua controllabilità.