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Luigi Prete: Eroe del popolo o pazzo???

Sparatoria di fronte alla sede del potere... Un pazzo o un eroe del popolo? Lo scopriremo presto...

...la sovranità appartiene al popolo...

L'italia non è più uno stato sovrano, nemmeno dopo elezioni, l'italia è un paese con un governo burattino in mano ai banchieri internazionali.

Anche i ricchi e i potenti se la prenderanno in culo

Come fai a far crescere un paese dove lo stato infila la mano sul tuo stipendio portandosene via il 55%?

Su 8 ore di lavoro, la mattina lavori per i burocrati, solo il pomeriggio lavori per te e la tua famiglia. Come dovrebbe fare a crescere un paese così strozzato?

Aziende? Lavoro? Qualcuno vuole assumere? Per darti 100 si devono dare altri 100 allo stato e pagare 200, quindi nessuno ti assume.

Conseguenze?
  • La produzione non aumenta perchè senza personale più di tanto non produci
  • I disoccupati, invece, aumentano perchè assumerli costa troppo
  • L'economia affonda perchè ci sono pochi soldi da spendere e quei pochi sono anche ridotti dalle tasse.
Risultati? Il risultato è un avvitamento nella decrescita con corollario di disoccupazione generale, peggiorata soltanto dagli immigrati che ci portano via quel briciolo di lavoro che e' rimasto.

Benefici? Nessuno.

Anche i ricchi e i potenti se la prenderanno in culo mentre la mettono in culo a noi.
Anche loro le pagheranno, se sei ricco o potente in un paese di pezzenti, sei solo un pezzente più grosso.

L'ITALIA è mia, e ME LA TENGO

L'italia è mia e del sangue dei miei padri.
Nessuno la insulta, nessuno insulta il popolo italiano.
L'italia è mia, il diritto e la precedenza sono miei perchè sono italiano, poi, ma solo poi, forse c'è posto per qualcun'altro. L'ITALIANO NON E' RAZZISTA PER QUESTO LO PRENDE IN CULO.

Enigmistica

Sostituisci la parola:


Disse il saggio: Datti al caso un massaggio.
Disse il pazzo: Datti un massaggio al caso.


Suggerimento: Non è "Datti".

Altitudine

Non nego
Che alle volte
Mi sento
Un metro sopra gli altri

Soluzioni

Prima o poi arrivano sempre situazioni onerose,
problemi pesanti che ci danno molto da crucciare.
A volte si sbloccano di colpo alla fine di un duro lavoro,
E in quel momento ci sentiamo bene, liberi e leggeri,
proprio come evaquando dopo una settimana stitica.

Ira

"L'ira è un sentimento mentale ed emotivo di conflitto con il mondo esterno o con noi stessi che controlliamo poco e maneggiamo peggio, perché, in preda all'ira non siamo più padroni delle nostre emozioni.
L'ira è percepita come altro da noi, che può impossessarsi di noi facendoci perdere la capacità di controllo e l'uso della ragione.
C'è, nell'idea che abbiamo dell'ira, qualcosa di immorale, nel senso che ciascuno di noi si identifica con la parte razionale e ben educata di sé, e rifiuta di conoscere come propria la parte passionale della cui attivazione è sempre responsabile l'altro. In realtà le passioni sono dinamiche del corpo, che lo danneggiano sia quando vengono eccessivamente compresse sia quando vengono scatenate senza limiti.
Per cui l'ira compressa che preme contro le pareti del nostro ego senza sfondarle, nella fantasia popolare genera il cancro, così come il suo scatenamento aumenta la pressione, provoca l'attacco cardiaco o il colpo apoplettico.
Per questo i saggi hanno sempre detto che la salute del corpo e l'equilibrio della mente non si ottengono con la repressione o la rimozione delle passioni, ma con la loro misurata espressione.
Ad esempio, adirarsi è facile, ne sono tutti capaci, ma non è assolutamente facile e soprattutto non è da tutti adirarsi con la persona giusta, nella misura giusta, nel modo giusto, nel momento giusto e per la giusta causa. Ci vuole intelligenza; si ritiene che l'intelligenza sia qualcosa di conciliante, di giusto, di buono, qualcosa di essenzialmente contrapposto agli impulsi, mentre essa è solo un certo rapporto degli impulsi tra loro.
Bisogna farsi carico delle nostre passioni, e, invece di comprimerle come il senso comune e l'ipocrisia ci hanno insegnato, diamo loro espressione appunto nella giusta misura. Quella giusta misura che non vediamo nell'ira quando è espressa dalle donne invece che negli uomini, dai poveri invece che dai ricchi.
L'ira, infatti, è un modo di riaffermare se stessi e il proprio mondo dei valori. Ma una donna arrabbiata viene definita spesso una megera, un'arpia, un'isterica, mentre l'uomo quando si adira è giustificato perché si pensa che abbia le sue buone ragioni. Questa diversa percezione tra l'ira maschile e quella femminile deriva da un'idea di comodo secondo la quale la donna deve essere comunque, in qualsiasi situazione dolce, accomodante, indulgente, in una parola, "sottomessa". Per questo le donne si arrabbiano in modo diverso dagli uomini, preferendo interrompere il contatto oculare ed evitare il dialogo piuttosto che esprimere in maniera adeguata il proprio dissenso.
Le donne, più che gli uomini, piangono di rabbia, e si sentono colpevoli sia per la rabbia, sia per il fatto di non sapere reagire adeguatamente. E, in questa inadeguatezza, c'è anche un aspetto di esitamento, per il quale anziché esprimere direttamente la propria rabbia le donne preferiscono ricorrere alla maldicenza o all'ostracismo sociale, oppure nel riversare la propria rabbia su una persona diversa da quella che l'ha provocata e che non hanno il coraggio di affrontare.
Ma la differenza più grande si vede nella reazione dei due sessi alla rabbia suscitata dal tradimento o dall'abbandono.
La reazione maschile è prevalentemente sul piano fisico, e si esprime con sopraffazioni o violenze, mentre la reazione femminile tende a colpire sul piano economico e su quello affettivo con il ricatto sui figli. Ciò è indicativo da una diversa situazione di potere, la stessa che si registra fra poveri e ricchi, fra oppressi e oppressori.
I maschi, i ricchi, i potenti dicono che l'ira è un'emozione infantile, un segno di debolezza solo perché loro non hanno bisogno di arrabbiarsi in quanto possono ottenere ciò che voglio con mezzi diversi.
Ma l'ira, espressa al momento giusto, nel modo giusto e con la persona giusta consente a volte di attere quel che si vuole e rafforzare la propria autostima; ma per questo ci vuole la giusta misura, proprio quella virtù che l'ira tende a mandare in frantumi.
Diversamente, dobbiamo comprendere la forza dell'emozione, per evitare che la deprecazione della rabbia nasconda l'ingiustizia, e il rispetto per le buone maniere nasconda, fino a rendere invisibile, l'oppressione del potere.
"

Galimberti - 'I vizi capitali e altri vizi'

Zoo

La vita è bella ma crudele, come una tigre,
puoi ammirarla, qualche volta accarezzarla,
persino provare ad addomesticarla;
ma non puoi prenderla con troppa leggerezza
o ti ritroverai dalla parte sbagliata dei suoi denti

Punti di Vista

"Se il carabiniere Salvo D'Acquisto poteva decidere di immolarsi per qualcosa in cui credeva, perché non può farlo la vittima sacrificale di un culto satanico?"

Stefano Re

Evasione

Amore mi licenzio e andiamo a vivere su un'isola deserta!
Io sarò robinson crusoe!
Ti chiamerò venerdì!
Prima no perché ho il cell scarico!

Bìvi

"Linderman: Viene un momento in cui un uomo deve chiedersi se vuole una vita felice o una vita piena di significato.
Nathan: Mi piacerebbe averle entrambe.
Linderman: Non è possibile. Sono due strade molto diverse. Per essere veramente felice, un uomo deve vivere completamente nel presente, nel qui ed ora, nessun pensiero a ciò che è accaduto, nessun pensiero a ciò che accadrà.
Ma per una vita piena di significato, un uomo è condannato a farsi tormentare dal passato ed essere osessionato dal futuro.
"
(Heroes, serie 1, ep. 18)

La mancanza di relatività farà pensare a molti lettori che questo è un post che pubblicizza la leggerezza dell'essere.
No.
Come per molti altri post, qui si prova a regalare la libertà di una scelta consapevole.
Scegliete voi del vostro destino, la felicità può non essere tutto nella vita.