In ogni campagna elettorale Berlusconi si scaglia contro le tasse eccessive. Puntualmente, ottenuto il voto dei cittadini, la pressione fiscale non cambia o aumenta.
Nel 2009, infatti, mentre il gettito fiscale diminuirà del 2,2% (a causa della minor crescita e dell’eliminazione dei provvedimenti antievasione) la pressione fiscale salirà al 43,3%. Anche gli attesi provvedimenti sull’IVA (versamenti solo a fattura incassata, rimborsi entro 60-90 giorni, progressiva abolizione di quella sul turismo) sono rimasti lettera morta per la maggiorparte delle aziende, alla faccia di tutte le imprese in difficoltà.
Secondo le previsioni del Governo, come se non bastasse, il deficit salirà al 3,7% mentre il debito pubblico aumenterà di quasi cinque punti balzando al 111,2%. Tutte queste cifre si traducono in una situazione sempre più cupa per i cittadini, lasciati a se stessi da un Governo immobile e inadeguato a fronteggiare la crisi.
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