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Babbo natale non mi porterà i regali e dio non mi guarderà da lassù

Qualcuno ha detto che "ci vuole del coraggio per credere in dio".

Sai la cosa buffa?
Il coraggio ci vuole per non credere e non seguirlo, tu provaci a vivere senza una favola consolante che ti tranquillizza e dice che tutto quello che fai ha un significato superiore, che qualcuno si prende cura di te piccino e che alla fine della storia non morirai e se sarai stato bravino ti cresceranno due alucce carine carine e ascenderai al cielo.

Direi che ci vuole del coraggio a tenersene fuori invece.
O un minimo di buonsenso.

Ci vuole del coraggio a sapere che siamo soli, nel nulla, e dobbiamo contare solo sulle nostre forze, e nonostante tutto questo essere in grado di creare del bene e combattere il male invece che lasciarci stuprare dalla corruzione dei nostri valori.

Il coraggio ci vuole a capire cosa è giusto e cosa è sbagliato, a non rinunciare alla verità anche quando è difficile da accettare e gestire, a non vendere qualunque nostro valore e bene in cambio di soldi, dio (che probabilmente manco esiste) non c'azzecca una mazza con tutto questo, la responsabilita è nostra.

2 commenti:

  1. Condivido tutto, meno un piccolo-grande dettaglio, che lascia presumere che il comportarsi bene sia un sacrificio, un dovere faticoso, un incombenza gravosa:
    Ci vuole del coraggio a sapere che siamo soli, nel nulla, e dobbiamo contare solo sulle nostre forze, e nonostante tutto questo essere in grado di creare del bene e combattere il male...
    Io preferirei:
    Ci vuole del coraggio a sapere che siamo soli, nel nulla, e dobbiamo contare solo sulle nostre forze, e proprio per tale ragione questo essere in grado di creare del bene e combattere il male...
    Infatti io credo che comportarsi bene, inseguire il bene, sia in realtà ciò che è più UTILE per tutti, per la collettività come per noi stessi di conseguenza, e non un sacrificio in ossequio a dei principi astratti.
    Il bene è qualcosa di concreto che è la miglior strategia di sopravvivenza.

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  2. Il fatto è che la persona che si lascia corrompere, in senso generico, il più delle volte pensa che "il bene" sia in ciò che fa, perchè vede le cose superficialmente, ricadendo tipicamente nell'egoismo e|o nell'edonismo.

    Per chi è consapevole del contrario le mie parole sono futili ed il senso è ovviamente in "proprio per tale ragione", e il coraggio non serve più, semplicemente perchè si fa la cosa più opportuna e logica, addirittura scontata.

    Ma per arrivare a questo livello di consapevolezza (che non è poi così trascendentale: Prendersi la responsabilità delle proprie azioni verso gli altri individui di oggi e di domani) bisogna aver avuto il coraggio di rompere il vetro colorato della superficialità, per guardare oltre sapendo che ci assumiamo delle responsabilità, che in realtà sono gia di noi tutti, anche di quelli che hanno paura a smettere di far finta di niente.

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