E' dai tempi di Cartesio che la gente pensa di essere la propria mente e non il proprio corpo.
Sembrerebbe lui il grande illusionista.
Non lo conosco molto bene all'infuori di "cogito ergo sum" e gli assi cartesiani.
Vero forse lui non esalta soltanto la mente.
In ogni caso "cogito ergo sum" e' un postulato del tutto arbitrario, anzi io lo trovo falso.
Lo catalogherei tra le rappresentazioni storiche obsolete e attualmente controproducenti, al pari del sistema tolemaico che metteva la terra al centro dell'universo, o della bibbia che mette l'uomo al centro dell'attenzione di un eventuale dio.
Cartesio dice che non possiamo essere certi dei nostri sensi ma che possiamo esserlo dei nostri pensieri.
Ma perchè?
Io manco mi ricordo cosa pensavo 30 secondi fa.
Io CREDO di pensare, ma dove sono le prove, al di là della mia personale ed istantanea impressione di aver evocato e vissuto suoni, immagini e sensazioni nella mia testa?
Il pensiero è dubitabile tanto quanto i sensi, anzi il senso di stare pensando o aver pensato è un senso alla pari degli altri, un senso il cui organo sensoriale è nel mio cervello.
E questo sul fronte dei presupposti.
Vediamo il fronte delle conseguenze se quella frase fosse stata attendibile:
Una macchina pensa?
E' una cosa discutibile, si può dire di si o di no.
Se si, allora dovremmo dire che anche le macchine sono vive e consapevoli, e sono superiori alla maggior parte degli esseri viventi, e un giorno saranno più importanti dell'uomo.
Non sono disposto ad accettare un pensiero che mi porti ad ammettere tali conclusioni.
Un'altra conclusione sarebbe che non è degno di esistere ciò che non pensa!
Allora quando dormo non esisto? Il mio cane non esiste? Tutta la biosfera eccetto l'uomo non merita più rispetto di una pietra? Quando mi fermo un attimo di pensare non esisto, perdo di dignità?
Facciamo un insieme di ciò che è degno di esistere ed essere rispettato e ci mettiamo solo l'uomo pensante, anzi il contenuto della mente dell'uomo pensante?
Anche peggio.
Mi pare un pò grottesco, ed egocentrico, ma egocentrico nella maniera più stupida e cortomirante del termine.
Semai "penso quindi sono umano", discutibile ma piu' corretto.
Ma il pensiero occidentale odierno sembra dare per scontata la veridicità di questa affermazione: "penso quindi sono".
E tutta la concezione del se è tipicamente basata su quel postulato come fondamento.
E non è un problema puramente linguistico.
Ci sono delle ripercussioni enormi, su tutta la società.
Il calo demografico e' incentivato certo da una visione così mentale dell'esistenza, che potrebbe fare a meno del corpo per affermare di esistere.
l'edonismo e' incentivato da questa cosa, il piacere che penso di avere è certamente più alla portata del mio pensiero che non il bene del mio corpo e della mia comunità nel lungo termine.
C'è chi da traduzioni leggermente diverse, ma purtroppo questa è quella che sembra coincidere con lo scontato di tutti, ed è palesemente sbagliata.
Se uno se la prende per vera ne deduce che l'esistenza è nel pensiero, è deducibile dal pensiero, il pensiero è qualcosa di Reale, qualcosa su cui possiamo mettere le fondamenta dei verbi esistere ed essere, vivere e via dicendo.
E non nel corpo.
Io non esisto perchè sono un corpo vivo con una mente che produce il mio pensiero di cui ho sensazione, io esisto come sensazione e il mio corpo è un'estensione di cui ho altre sensazioni, questo è quello che viene affermato.
E ne viene naturale che l'importanza del pensiero è maggiore di quella del corpo, produce in allegato anche una forte dicotomia tra mente e corpo, distruggendo l'unicità che ne verrebbe dall'accettare che sono una il proseguimento dell'altro e viceversa
Mente e corpo sono come mano e braccio, attaccati e facenti parte di un'unica cosa più grande.
Non credo che questa dicotomia sarebbe stata fondamentale alle tecnologie dell'era industriale, anzi, credo il contrario perchè ai tempi di Cartesio c'erano gia buone basi tecnologiche, ed il rinascimento era già avviato, vedi Leonardo Da Vinci.
Certo non ho io in mano la verità assoluta, come nessuno.
Penso però che non accettare "cogito ergo sum", ma vedere mente e corpo come due facce della stessa medaglia piuttosto che dire che uno è conseguenza dell'altra sia una verità indubbiamente di ordine superiore.
In particolare affermare che il corpo sia un'estensione della mente ed esista in funzione di essa è usare un sistema geocentrico della visione della mente e del corpo.
Abbiamo accettato che l'universo non gira intorno alla terra ma spesso dobbiamo ancora darcela del fatto che la nostra esistenza non gira intorno ai nostri pensieri.
Questo e' quello che consegue dall'uso odierno di Cartesio.
Una visione meno Tolemaica sarebbe ammetter semplicemente che la mente è un pezzetto del sistema, e non che il pensiero è il centro e tutto il resto esiste dopo di esso.
per approfondimenti:
http://www.forma-mentis.net/Filosofia/Cartesio.html
P.S.
Avete visto il ritratto? Cartesio era proprio brutto!
Mi stupisce che la gente segua il pensiero di uno così brutto!
Eheh sì è proprio brutto...per questo ha creato la dicotomia tra mente e corpo...credeva che la sua mente scientifica fosse indubbiamente migliore del suo aspetto!
RispondiEliminaNon ha mai accettato il suo corpo...da qui il pensiero che solo il pensiero conta...